Il mondo della comunicazione aziendale è caratterizzato da tantissime idee e teorie che consentono di applicare i principali paradigmi del marketing di impresa.
Alcuni di questi modelli sono stati già oggetto di analisi su questo blog (vedi qui) e ogni volta mi sono soffermato sui punti di forza e di debolezza di ogni corrente di pensiero.
È proprio per questo motivo che oggi voglio illustrarvi un nuovo modello – quello delle quattro I – che può essere adottato da tutti coloro che vogliono realizzare uno spot pubblicitario.
Il modello delle quattro I nella pubblicità
Il paradigma delle quattro I, nel campo pubblicitario, non è altro che un modello di funzionamento che consente, ai professionisti del settore, di realizzare uno spot pubblicitario efficace ed efficiente.
Per raggiungere questo importantissimo obiettivo, sarà necessario realizzare una pubblicità:
- Di impatto;
- Interessante;
- Identificativa;
- Informativa;
I primi due concetti caratterizzano la cosiddetta primary affective reaction, mentre le altre due nozioni andranno a delineare le caratteristiche di ogni spot pubblicitario.
Cos’è la primary affective reaction
Con la primary affective reaction, il destinatario della comunicazione valuterà, in modo inconscio, la pubblicità e i relativi prodotti o servizi.
Questa analisi valutativa sarà indispensabile per raccogliere ulteriori informazioni sui beni offerti sul mercato, e sulla loro capacità di soddisfare i bisogni, ovvero i desideri, di ciascun consumatore.
Come già evidenziato in precedenza, la PAR – primary affective reaction – è costituita da due dei quattro concetti di questo paradigma comunicativo.
Infatti per “catturare” l’attenzione del destinatario e per mantenere elevato il suo livello di interesse, sarà necessario realizzare messaggi pubblicitari di impatto e interessanti.
Solo in questo modo, l’azienda darà vita al modello delle quattro I che potrà essere perfezionato con gli altri due concetti.
La struttura del modello delle quattro I nella pubblicità
Il paradigma delle quattro I, nel campo della comunicazione di impresa, può essere rappresentato come una rete nodulare a due livelli.
Al primo livello troviamo i due concetti che caratterizzano la primary affective reaction, mentre al secondo livello si collocano le due principali caratteristiche di uno spot pubblicitario.
Quindi chi vorrà mettere in atto il modello delle quattro I, dovrà realizzare non solo uno spot pubblicitario di impatto e interessante, ma lo stesso messaggio dovrà essere informativo e identificativo.
Con l’identificazione, l’azienda “racconterà”, con una strategia di Product o Corporate Storytelling (scopri le principali differenze), tutti quei valori che caratterizzano la mission e la vision aziendale.
Invece con l’ultimo concetto di questo modello, la stessa attività di impresa fornirà una serie di informazioni utili a comunicare le caratteristiche distintive del prodotto o del servizio offerto sul mercato.
In questo modo, chi accederà al secondo livello del paradigma potrà concretizzare l’acquisto qualora le informazioni e i contenuti identificativi fossero qualitativi e persuasivi.
Conclusioni
Il modello delle quattro I nella pubblicità è un paradigma di funzionamento che opera su due livelli.
Il primo livello è costituito dall’impatto e dall’interesse che caratterizzano la cosiddetta primary affective reaction, mentre il secondo livello è formato dall’identificazione e dall’informazione dei contenuti pubblicitari.
Ciao Angelo, molto interessante questo approfondimento. Ti dirò che le 4I non le conoscevo ancora.
Ricordo le 4P (Product, Price, Promotion e Place) del marketing mix, diventate poi le 7P (Prodotto (Product), Prezzo (Price), Posizionamento distribuzione (Placement), Promozione (Promotion), Persone (People), Processo (Process), Percezione.
Poi visto da altre angolazioni ci sono le 4E (Experience, Exchange, Everyplace, Evangelism).
Se invece andiamo dalla parte del consumatore abbiamo le 4C (Consumer, Cost, Convinience, Communication).
Insomma c’è per tutti i gusti 🙂
Ai quali ora si aggiungono le 4E 😉
Grazie per i complimenti Simone, spero che questo post ti è utile. Un abbraccio.