Quando investire in un’app di proprietà?

investire in un'app di proprietà

Le piccolissime realtà commerciali, per promuovere i loro prodotti o servizi, hanno iniziato ad investire le loro risorse economiche nell’app marketing.

Buona parte di queste attività non sono in grado di recuperare, nel medio-lungo termine, i costi di progettazione e programmazione dell’applicazione, mentre solo una piccolissima parte delle “nano” aziende ha la capacità di integrare i software nelle loro strategie di digital marketing.

Perché le app di proprietà sono costose per le piccolissime aziende?

Nonostante la loro utilità per i processi di digitalizzazione, le applicazioni di proprietà rappresentano, come già evidenziato in precedenza, un “ostacolo” economico per le piccolissime attività imprenditoriali.

Le problematiche di recupero dei costi, sostenuti nel corso del tempo, sono legate principalmente a due fattori:

  1. Difficoltà di integrazione dell’app nelle strategie digitali;
  2. Assenza di utilità dell’app per il sistema impresa;

Nel primo caso, il consulente marketing non è stato capace di sviluppare una strategia di marketing app-centred, ma si è soffermato esclusivamente sulla promozione “commerciale” del software.

Invece nel secondo caso, alcuni consulenti, per incrementare i loro profitti, hanno suggerito alle attività di focalizzarsi su un’applicazione di proprietà, sebbene quest’ultima fosse poco utile per il business aziendale.

Dunque tra errori di programmazione strategica e consulenze opportunistiche, molte volte le app di proprietà rappresentano solo un costo e non un investimento in un arco temporale prestabilito.

Quando investire in un’app di proprietà

Per valutare l’utilità economica e funzionale di un’applicazione di proprietà, ogni impresa dovrà effettuare un’analisi costi/benefici del software digitale ed elaborare, allo stesso tempo, un nuovo piano di marketing.

Nel nuovo piano aziendale, il reparto marketing dovrà focalizzarsi sia sugli obiettivi da raggiungere, sia sulle modalità di utilizzo dell’applicazione.

Solo partendo da questi due aspetti – essenziali per l’equilibrio dei conti – sarà possibile iniziare a programmare, e successivamente progettare, un’applicazione utile e funzionale al sistema impresa.

Quindi, prima di decidere di “lanciare”, negli store di Google ed Apple, una nuova applicazione aziendale, è necessario porsi due domande:

  • L’app è davvero utile per la mia impresa?
  • Ho la forza economica di sostenere i costi di apertura?

Due domande banali ma che rappresentano l’essenza del marketing e della comunicazione digitale. Due domande spesso sottovalutate da chi dovrebbe fornire consulenze strategiche in questo settore.

Pertanto le “nano” attività imprenditoriali possono iniziare ad effettuare uno o più investimenti in un’app di proprietà quando quest’ultima è utile a raggiungere determinati obiettivi aziendali, ovvero sarà possibile recuperare gli investimenti effettuati nel corso del tempo.

In tutti gli altri casi, l’applicazione rappresenterà un “ostacolo” alla crescita economica e finanziaria dell’attività di impresa, e nel medio-lungo termine condurrà il sistema vitale a rivalutare l’utilità della stessa applicazione.

Conclusioni

Investire nell’app marketing, ovvero in un’applicazione di proprietà, è un’operazione complessa che richiede un’attenta analisi di mercato.

Mediante quest’analisi si dovranno valutare i costi/benefici del nuovo progetto, l’utilità dell’applicazione per l’intero sistema impresa e le modalità di promozione del software.

Queste regole devono essere rispettate da tutte le realtà imprenditoriali e in particolar modo dalle piccolissime attività imprenditoriali che operano con equilibri economici e finanziari sottili e spesso fragili.

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About Angelo Cerrone

Laureato con il massimo dei voti e relativa lode in Comunicazione di impresa, ho dedicato gran parte della mia vita al marketing e alla comunicazione digitale. Sono membro del Cda della CF Metal e ho realizzato gli ebook: "Marketing Maps" e "Come gestire l'assistenza clienti con Whatsapp".

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