I backlink sono collegamenti ipertestuali che consentono di collegare due siti internet, ovvero due pagine web, mediante uno o più link.
Fino a pochi anni fa, per i professionisti della Seo, i backlink rappresentavano lo strumento ideale per scalare posizioni all’interno delle Serp di Google e raggiungere, allo stesso tempo, la tanto desiderata prima pagina (sai perché non sei in prima pagina su Google?).
Oggi non è più così, poiché la società californiana ha rivoluzionato le regole della Seo – ora i contenuti di un sito web o di un blog devono essere qualitativi, pertinenti e orientati alla semantica – limitando il ruolo dei backlink all’interno della search engine optimization.
Le nuove regole sui backlink
Google ha cambiato il modo di gestire i backlink poiché ogni collegamento ipertestuale, valido per il posizionamento dei contenuti sui motori di ricerca, deve essere caratterizzato dai seguenti requisiti:
- I siti web devono avere delle affinità argomentative;
- I link gratuiti devono essere no follow;
- I link a pagamento devono essere indicati con il rel sponsored;
- Non è obbligatorio inserire la keyword nell’anchor test;
Insomma le nuove regole sui backlink, imposte da Mountain View, sono orientante al rispetto dei principi della trasparenza, dell’affinità e della fluidità.
Il primo principio, quello della trasparenza, è strettamente connesso con le disposizioni dell’AGCM – autorità garante della concorrenza e del mercato – che ha indicato alcune best practies per tutelare gli utenti della rete, nonché i potenziali consumatori, dalla cosiddetta pubblicità occulta.
Invece il principio dell’affinità ha come obiettivo quello di garantire una ricerca logica delle informazioni ovvero di garantire un certo livello di qualità della stessa navigazione.
Infine il principio della fluidità ha lo scopo di semplificare la lettura del testo – i testi ripetitivi sono penalizzati da Google – e di far leva sulla teoria della coda lunga.
Come scegliere i siti web per fare backlink
I backlink non hanno più un ruolo rilevante nel posizionamento di un sito web, ovvero di un blog, all’interno dei motori di ricerca ma nonostante ciò continuano ad essere una buona fonte di visibilità.
È proprio per questo che ogni azienda, o blogger, può scegliere accuratamente quelle piattaforme dove promuovere la propria attività.
Come già evidenziato in precedenza, per scegliere i siti web adatti, è necessario che le due attività siano legate tra di loro da un’affinità commerciale nonché sia presente un legame tra i valori dei due brand aziendali.
Quindi solo qualora ci fossero queste due condizioni primarie, sarà possibile stabile le modalità di gestione dei backlink e i relativi contenuti da collegare.
Come analizzare i backlink
Con il passare del tempo, alcuni backlink possono penalizzare il sito web nel posizionamento all’interno dei motori di ricerca.
La penalizzazione è dovuta principalmente a due fattori:
- Pagina cancellata (link rotti);
- Riduzione autorevolezza sito web;
Per analizzare questi fattori e per “scovare” eventuali link non più funzionanti possiamo utilizzare alcuni tool dedicati alla Seo (conosci i tool di Google dedicati alla Seo) – Seozoom, Semrush e così via – nonché strumenti per analizzare i broken link.
Nuove regole sui backlink: conclusioni
Le nuove regole sui backlink sono orientate ai principi della trasparenza, dell’affinità e della fluidità.
Ogni link deve essere trasparente ovvero ogni utente deve capire se si tratta di un collegamento spontaneo o indotto; deve essere affine ossia i due siti web devono avere delle caratteristiche comuni; deve essere fluido ovvero non è obbligatorio inserire la keyword nell’anchor text.
Ciao Angelo, sempre ottimi articoli! Effettivamente il valore di un link in una strategia SEO è notevolmente cambiato nel tempo, e ora non ha più quel ruolo da protagonista che aveva un tempo. Da qualche mese con http://www.magnetmarketing.it stiamo provando la strategia di seguire le linee guida di Google per vedere se riusciamo a posizionare il sito web, senza utilizzare link in entrata. Ti aggiornerò tra qualche per dirti come procede 🙂
Ciao Simone, sarei lieto di ricevere degli aggiornamenti su ciò che state sperimentando per analizzare l’andamento degli algoritmi di Google 🙂