Chi fa blogging ha il dovere di migliorare l’esperienza di navigazione dell’utente finale, in quanto solo in questo modo sarà possibile coinvolgere gli stessi utenti nelle strategie di digital marketing poste in essere dalle aziende o dai liberi professionisti.
La maggior parte dei blogger italiani tendono a sottovalutare questo aspetto rilevante del web marketing, ma l’esperienza di navigazione è uno dei principali fattori che condizionano il posizionamento dei contenuti sui motori di ricerca (conosci gli ultimi aggiornamenti sulla Seo mobile).
Infatti attraverso una navigazione semplice, lineare e soprattutto coinvolgente, è possibile incrementare il tempo di permanenza su uno specifico sito web ovvero su un blog aziendale.
Quindi per raggiungere le prime posizioni su Google (lo sai come arrivare primi su Google?) è necessario perfezionare alcuni piccoli dettagli del proprio blog in modo tale da trasformare la lettura dei contenuti in un’esperienza entusiasmante.
Banner cookie law troppo invasivo
Il primo passo da compiere per migliorare l’esperienza di navigazione su un blog aziendale è quello di configurare un banner della cookie law non troppo invasivo.
Purtroppo questo banner è diventato obbligatorio da quando l’Ue ha modificato le normative in materia di privacy, e dunque non può essere eliminato da chi amministra un blog o un sito web.
Per configurare un banner della cookie law, è sufficiente avere un po’ di dimestichezza con il linguaggio di programmazione e conoscere, allo stesso tempo, le principali funzionalità di WordPress ovvero di tutte quelle piattaforme che possono ospitare progetti digitali.
Il banner deve avere delle dimensioni ridotte, e deve essere posizionato in basso o alla destra di chi legge.
Ovviamente la grandezza del banner deve essere tale da consentire di consultare il messaggio informativo e di cliccare eventualmente sui link inseriti nel testo.
Ciò che ho evidenziato fin ora rappresentano le basi del web design, ma spesso gli stessi banner non sono stati configurati in modo corretto.
Infatti su molti blog o siti web mi è capitato di accettare le condizioni di utilizzo dei cookie, ma il banner continuava a disturbare la mia navigazione.
Dunque oltre a configurare un banner non troppo invasivo, è necessario accettarsi, anche periodicamente, che lo stesso banner funzioni correttamente.
Blocco dei contenuti per chi utilizza Adblock
L’esperienza di navigazione può essere disturbata anche dal blocco dei contenuti per chi utilizza Adblock.
Questa strategia è messa in atto da tutti quei blogger che usano Adsense per monetizzare il proprio lavoro.
Uno degli esempi più lampanti è quello di Salvatore Aranzulla che blocca tutti gli accessi a chi utilizza software che “eliminano” la pubblicità.
Salvatore ha costruito i suoi successi proprio sulla monetizzazione degli spazi pubblicitari, ma questa strategia ha portato un calo vertiginoso degli accessi al proprio blog.
Infatti nel 2016, il blog era tra i primi 50 siti più letti in Italia, oggi rischia di scivolare fuori dai primi 100.
Il calo di utenti è legato anche ad un calendario editoriale ormai banale, ma sicuramente il blocco dei contenuti ha giocato un ruolo rilevante per questo crollo inaspettato.
Pertanto lasciate liberi i vostri lettori. Saranno loro a decidere, in modo autonomo, di bloccare o sbloccare gli annunci pubblicitari.
In fondo con il content marketing, i contenuti di qualità dovrebbero essere il fattore principale per guadagnare sul web.
No alle notifiche push
Un altro aspetto che limita l’esperienza di navigazione su un blog aziendale, è quello inerente all’utilizzo delle notifiche push sui browser più utilizzati dagli utenti della rete.
Questa tecnica è stata messa in atto da tantissimi blogger che hanno cercato invano di fidelizzare i lettori cosi da aumentare il numero di visualizzazioni complessive.
In realtà questo tentativo è stato un vero e proprio flop, visto che quasi tutti hanno rinunciato a questa strategia per rispolverare la cara e vecchia newsletter (a proposito: scopri come creare una newsletter alternativa all’email).
Ritornare alle origini è forse una delle migliori soluzioni visto che le notifiche push limitavano, e di molto, l’esperienza di navigazione.
Naturalmente il banner per iscriversi alla newsletter non dovrà essere troppo invasivo, altrimenti si ripresenteranno gli stessi problemi precedentemente descritti.
Chat Messenger troppo invasiva
L’assistenza clienti è una delle prerogative del digital marketing in quanto l’utente ha bisogno di informazioni, o di consigli, per concludere il suo processo di acquisto (scopri come avviene il processo decisionale sul web).
Tra gli strumenti più adatti per gestire la customer care, c’è sicuramente la chat di Messenger.
La chat può essere integrata mediante codice ovvero attraverso l’installazione di un plugin.
Anche in questo caso, le dimensioni della chat non devono essere troppo invasive in modo tale da non disturbare la navigazione degli utenti e la relativa consultazione dei contenuti.
Call to action a tutto schermo
L’ultimo aspetto che può limitare l’esperienza di navigazione su un blog aziendale, è quello relativo alle call to action a tutto schermo.
“Imporre” agli utenti i propri ebook, le proprie guide o i propri corsi formativi può essere un’arma a doppio taglio.
Da un lato, una buona parte dei lettori accetterà di scaricare il contenuto o di iscriversi al nuovo corso, dall’altro lato, un utente su tre deciderà di abbandonare il blog e di aggiungerlo alla propria black list.
Il tasso di abbandono determinerà un crollo del posizionamento dei contenuti nei motori di ricerca e un calo di reputazione tra le community interessate agli argomenti trattati.
Conclusioni
L’esperienza di navigazione su un blog è fondamentale per aumentare il numero di visualizzazioni complessive nonché per migliorare le proprie strategie di Seo.
Per rendere la navigazione semplice e coinvolgente è necessario evitare: banner troppo invasivi, notifiche push, chat a tutto schermo cosi come call to action in ogni pagina web.
Quindi il blog, o eventualmente il sito web, deve essere pulito e organizzato in modo abbastanza schematico in modo tale da favorire la consultazione dei contenuti e la relativa condivisione.
Solo in questo modo sarà possibile aumentare costantemente il numero di lettori e il tempo di permanenza su ciascuna piattaforma.